DeA Capital, focus sull’agrifood
Sono i numeri a testimoniare quanto rilevante sia l’interesse di DeA Capital nel segmento food&beverage. Ad oggi, la società di gestione di fondi di private equity ha “parcheggiato” dentro le aziende italiane più di 450 milioni di euro, ma la somma delle strategie di investimento dedicate al settore tocca addirittura quota 760 milioni di euro.
Nel 2015 la creazione del primo fondo Taste of Italy ha dato avvio al progetto messo in piedi per l’alimentare e, dopo appena tre anni, DeA Capital ha completato il suo presidio con il fondo IDeA Agro, un unicum nel panorama del private equity italiano che, a differenza degli altri, focalizza tutta la sua attenzione sulla parte alta della filiera, che va dai grandi progetti di sviluppo agricolo, gestiti con logiche manageriali ed innovative, agli investimenti in aziende di prima trasformazione con creazione di filiere produttive italiane corte, tracciabili ed integrate. Ad attirare l’attenzione della società sono stati principalmente tre elementi che caratterizzano l’agrifood:
“In primo luogo la presenza di molti trend positivi e di lungo periodo a favore di determinati business o sotto-divisioni; poi sicuramente la maggior resilienza rispetto ad altri settori durante le fasi di recessione economica e, non ultimo, la significatività dell’alimentare per l’economia italiana (circa il 20% del Pil), che determina la presenza di numerose imprese di dimensione media o medio-piccola capaci di generare incredibili storie di successo”. Partendo da questo presupposto, lo spettro di interesse di DeA Capital non si limita solo alle filiere che costituiscono il food&beverage in senso stretto, ma tocca anche tutte le aziende operanti nelle varie aree f&b-related, quindi la meccanica, l’impiantistica, il packaging. “Crescere, crescere, crescere” questa è la strategia del fondo secondo le parole di Bertoncello. “Siamo un investitore istituzionale dallo spiccato spirto industriale – ricorda – e sulla crescita basiamo la nostra strategia di creazione di valore, non sull’ingegneria finanziaria. […] Indubbiamente gli shock che tutti abbiamo subito negli ultimi due anni con la pandemia, con l’inflazione (di cui ci eravamo dimenticati) e infine con la guerra, impongono un profondo ripensamento di molti dei paradigmi a cui le aziende si erano abituate. […] Tutto questo però non ci toglie ottimismo. Le crisi creano sempre esigenze di ridefinizione strategica e di efficientamento, che infine si trasformano in opportunità per quelli che sapranno essere i campioni di domani”.
Andrea Bertoncello, Managing Director Fondi Taste of Italy
Pier Luigi Rossi è invece l’uomo a cui DeA Capital ha affidato la guida del fondo IDeA Agro, sviluppato con l’obiettivo di inserirsi nel segmento dell’agrifood:
“l’ambizione di rispondere a tali problematiche potendo far leva su una durata allineata al ciclo agricolo (15 anni), sulla flessibilità di investire anche nell’asset fondiario, che in contesti di mercato come quelli attuali rappresenta un hedging naturale al rischio inflattivo oltre che garanzia di rendimento minimo, e su un approccio nativo ESG con creazione di valore sostenibile mediante adozione delle più moderne tecnologie di smart agriculture. Tra l’altro, il Covid e la recente guerra in Ucraina hanno ulteriormente confermato la validità della nostra tesi di investimento, rendendo ancor più evidente per le aziende di trasformazione la necessità di controllare filiere produttive nazionali corte ed integrate, limitando per quanto possibile l’eccessiva dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti”.
Pier Luigi Rossi, Managing Director IDeA Agro
Oggi IDeA Agro gestisce oltre mille ettari in Italia ripartiti in cinque progetti di sviluppo. Tra i più rilevanti vi sono senz’altro: il progetto AgnoNocciole, il più grande noccioleto del Piemonte con circa 300 ettari aderente al “Progetto Nocciola Italia” promosso da Ferrero; il Progetto Atena (olivicoltura intensiva), promosso con la famiglia Buccelletti, che parte da 250 ettari con l’ambizione di divenire in pochi anni uno die principali produttori di olio id oliva di qualità in Italia; il progetto AgroGold (kiwi giallo), sviluppato insieme con Agrintesa per la realizzazione di uno dei più importanti kiweti del Centro Italia, oltre 150 ettari, aderente al consorzio Zespri.
Parlando di investimenti, sicuramente la storia di successo di La Piadineria – acquisita nel 2015 da Taste of Italy e venduta alla fine del 2017 a un altro fondo di investimento a fronte di una plusvalenza molto generosa – è stata l’operazione che più di tutte ha contribuito all’accreditamento di DeA Capital agli occhi degli imprenditori del ramo food. “In generale – riprende la parola Andrea Bertoncello – siamo orgogliosi di tutti i ostri investimenti, da Gelato d’Italia a Ekaf/Cellini, da Botter a Lurisia, da Alice Pizza a Gastronomica Roscio, solo per citare quelli operanti nel mondo die prodotti di consumo”.
Con IDeA Agro la società ha investito anche in Gias, azienda calabrese specializzata in piatti pronti surgelati a base vegetale con dietro una filiera produttiva prevalentemente locale di conferitori consorziati, e ha contribuito al rilancio del gruppo campano Ingino, tra i più grandi trasformatori italiani di frutta e castagne.
Guardando al futuro, al momento l’attenzione di Taste of Italy 2 è tutta concentrata verso la Spagna – primo mercato scelto da DeA Capital al di fuori dell’Italia – dove a febbraio dello scorso anno ha messo a segno il primo colpo con l’acquisizione del 60% di Alnut, società spagnola specializzata nella nutrizione familiare ed infantile, e a maggio di quest’anno ha formalizzato l’ingresso nel capital della catena di ristoranti Pizzerie Carlos, per supportarne la crescita.
“Con IDeA Agro – chiude Pier Luigi Rossi – siamo invece impegnati nel consolidamento delle filiere agricole già presidiate e guardiamo con interesse progetti di sviluppo in altre colture, in cui l’introduzione di tecnologia a scala incrementi delle rese dei margini”.