La formula magica dell’edutainment




Dall’Acquario di Genova all’Italia in miniatura: dopo aver rivoluzionato il modello di business dei parchi di divertimento e acquari italiani, Costa Edutainment si prepara a fare un nuovo salto… nel mondo dell’arte

Economy, 1 Gennaio 2023

Non basta avere una buona idea perché funzioni: bisogna farla diventare ottima, reinterpretandola. E non basta finanziarla perché diventi profittevole: bisogna darle del tempo. Sono queste le due gambe sulle quali cammina – anzi, corre – l’edutainment, il format dell’intrattenimento educativo sul quale Giuseppe Costa – Beppe, alla genovese – ha impostato tutta la strategia imprenditoriale che ha fatto di Costa Edutainment il leader in Italia nella gestione di siti – pubblici e privati – dedicati ad attività ricreative e culturali. Dall’Acquario di Genova, uno dei più grandi in Europa, alla Biosfera, dall’ascensore panoramico Bigo alla Città dei Bambini e dei Ragazzi appena riaperta al pubblico, dal parco acquatico Le Caravelle e il villaggio turistico Caravelle Camping Village a Ceriale all’Acquario di Cattolica, i parchi Oltremare, Aquafan e Italia in Miniatura sulla riviera romagnola, fino all’Acquario di Livorno: sono i gioielli che Costa Edutainment, a partire dal 1997 in poi, ha progressivamente inglobato nella propria rete salvandone l’attività e rendendoli, finalmente, redditizi:

“Erano tutte strutture con un attivo di base, ma che si portavano dietro un debito alto a causa del capitale investito per la loro realizzazione, spiega a Economy il presidente e amministratore delegato di Costa Edutainment, Giuseppe Costa. “Migliorando l’ebitda da una parte e rinegoziando un taglio del debito residuale o ricomprandolo a valori più bassi siamo riusciti a ritrovare il giusto equilibrio tra parte finanziaria ed economica. Oggi tutte le strutture mostrano un ebitda positivo correlato al capitale da noi investito”. Unica eccezione, il Mediterraneo Park di Malta, prima acquisizione estera del gruppo, nel 2012. Ma è solo questione di tempo.

Se Costa Edutainment oggi mostra un valore della produzione superiore ai 75 milioni di euro con un ebitda positivo per circa 19 milioni e una posizione finanziaria netta di circa 25 milioni, è proprio grazie a quella crasi tra education e entertainment e al format dell’intrattenimento educativo, che risponde alla crescente domanda di un uso qualitativo del tempo libero, coniugando cultura, educazione, spettacolo, emozione e divertimento in esperienze uniche e significative. Tutto cominciò nel 1993, quando Costa Crociere costituì una società temporanea d’impresa con il Polo Tecnologico Marino Marittimo, Soprogest e Orion per prendere in gestione l’Acquario di Genova, allora a rischio di chiusura per poi prendere l’ascensore panoramico Bigo. Ma la vera svolta, nel 1997, avvenne con la cessione a Carnival e AurTours del controllo di Costa Crociere e la costituzione di Costa Edutainment.

“La nostra missione era di cercare di far vivere le strutture culturali in maniera divertente. Non era facilissimo in Italia, non in quell’epoca almeno”, sottolinea Beppe Costa. “Ma ci siamo riusciti e da allora in poi abbiamo sempre sviluppato la nostra attività sempre seguendo la logica di affrontare temi di sensibilizzazione rispetto all’ambiente ma in maniera coinvolgente e divertente”.

La “formula magica” che ha reso redditizie le strutture genovesi è stata poi replicata in altri contesti che, come Genova, scontavano il peso di investimenti faraonici e costi di mantenimento che non compensavano il valore della produzione anche per problemi di attrattività. “In tutte le strutture siamo entrati quando erano sull’orlo della chiusura, iniettando risorse, managerialità e modelli di gestione, ma non solo: sviluppando intorno alla struttura anche una rete di soggetti pubblici e privati che collaborano con noi, con una ricaduta sul territorio anche in termini di occupazione”.

Così nel 1998 insieme al Comune di Roma Costa Edutainment costituì il Bioparco (che dal 2004 è una fondazione), nel 2001 fu la volta dell’AcquarioVillage nel Porto Antico di Genova, con La Città dei Bambini e il Galata Museo del Mare (gestito fino al settembre 2021), nel 2006 si aggiudicò la gestione della Biosfera, nel 2010 quella dell’Acquario di Livorno e di quello di Cattolica, nel 2012 acquisì il Mediterraneo Marine Park di Malta, nel 2013 l’Aquafan e l’Oltremare di Riccione, l’anno successivo l’Italia in Miniatura.

“Utilizziamo soprattutto strutture private, ma anche alcune pubbliche, alle quali paghiamo un affitto – che nel caso dell’Acquario di Genova si tratta oggi di circa 5 milioni di euro di canone annuo riconosciuto a Porto Antico di Genova SpA per un totale di circa 60 milioni di euro negli anni, ndr – rinnovando il prodotto ogni anno. Per il solo Acquario di Genova, per fare un esempio, l’investimento è stato di circa 46 milioni di euro, in media circa 1,7 milioni all’anno dal 1996 ad oggi”, sottolinea Beppe Costa. “Abbiamo salvato strutture che erano destinate ad essere chiuse, facendone imprese redditizie anche in termini sociali: cerchiamo di mettere al servizio di queste strutture, pubbliche o private che siano, risorse per creare servizi e occupazione, sforzandoci di sensibilizzare il pubblico su temi importanti come la cultura ambientale e il rispetto degli animali, sempre con l’ottica sulla parola magica “edutainment“, coniugando le informazioni focalizzate sugli ecosistemi acquatici con il divertimento e il gioco, approfondendo la conoscenza e stimolando la proattività del pubblico alla tutela dell’ambiente, suscitando la curiosità e l’interesse dei visitatori. Quest’anno abbiamo aggiunto un ulteriore tassello con il Parco Acquatico Caravelle di Ceriale e l’annesso villaggio turistico”, rimarca Costa. Già, l’offerta turistica: è parte integrante della strategia di Costa Edutainment, che nel 2012 ha dato vita a C-Way, operatore specializzato in proposte turistiche ad alto tasso di contenuti artistici e culturali che oggi conta su quasi 4 milioni di fatturato con ebitda positivo per 1 milione e al suo attivo ha già più di 120 mila esperienze vendute.

Ma per chiudere il cerchio occorrerà integrare l’ultimo tassello del puzzle: Opera Laboratori Fiorentini, di cui Costa è Presidente, che, con un fatturato annuo di circa 80 milioni di euro e circa 900 dipendenti, che fornisce gli spazi commerciali dei Musei Vaticani e che da anni partecipa alla gestione della Galleria degli Uffizi, Palazzo Pitti, le Cappelle Medicee, Galleria dell’Accademia di Firenze e Duomo di Siena e alcune strutture a San Gimignano. “L’integrazione con Opera Laboratori aiuterà a completare il mio desiderio di integrare la parte scientifica e culturale degli acquari con l’altro mondo al quale sono legato da sempre: l’arte. E sarà un’integrazione sempre in ottica di edutainment. A renderla possibile è il recente intervento di carattere finanziario che a luglio 2022 ha visto l’ingresso nel Gruppo Costa Edutainment con una quota del 10%, grazie ad un aumento di capitale per 5 milioni di euro di IDeA Corporate Credit Recovery II, secondo fondo di Dip (Debtor-in-Possession) financing italiano, gestito da DeA Capital Alternative Funds Sgr, nonché l’immissione di risorse finanziarie da parte di DeA stessa, Illimity Bank, insieme a DeA e al fondo Azimut Eltid Private Debt – Capital Solutions gestito da Muzinich & Co. Sgr per 35 milioni di euro attraverso l’emissione di un prestito obbligazionario convertibile. “Si tratta di risorse che hanno permesso l’uscita di un partner finanziario americano – il fondo Oaktree, subentrato nel 2019 a Vei Capital, entrata col 16%, ndr – con il quale, dopo la pandemia, non riuscivamo a realizzare il progetto per il quale era in teoria entrato”. Ovvero l’integrazione, appunto, tra Costa Edutainment e Opera Laboratori Fiorentini “per alzare sempre di più il nostro livello e creare ciò a cui stiamo lavorando alacremente: un gruppo integrato da circa 1300 persone e un fatturato di 160 milioni di euro che in Italia presidi da leader i campi dell’educazione, dell’intrattenimento, dell’arte e del turismo culturale e non solo”, sottolinea Costa. Un consolidamento della leadership che passerà anche attraverso l’acquisizione di nuovi parchi e nuove strutture sul territorio nazionale e internazionale.

Fondamentali, nella strategia di Costa Edutainment, sono le partnership, a partire da quelle istituzionali. Il protocollo di Intesa firmato con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, per esempio, le strutture genovesi gestite da Costa Edutainment inserite tra le principali strutture a livello nazionale per la promozione e valorizzazione dell’educazione ambientale all’interno del processo educativo dei giovani nei vari ordini e gradi di istruzione a livello nazionale. Poi c’è l’associazionismo: l’Associazione Europea degli Zoo e degli Acquari (Eaza) e la corrispondente associazione mondiale (Waza), per la cooperazione in progetti di conservazione di specie a rischio di estinzione, l’Unione Europea dei Curatori di Acquari (Euac), l’Associazione Europea dei Mammiferi Acquatici (Eaam), il Network Mondiale degli Oceani (Won), le università… “Ci dobbiamo e ci vogliamo relazionare con il territorio e con i suoi enti pubblici, privati, amministrativi o scentifici. Siamo membri del Festival della Scienza, operiamo con l’Istituto italiano di tecnologia, con l’Università di Milano Bicocca per la riproduzione e lo studio dei coralli delle Maldive, sviluppiamo la ricerca insieme ad altri acquari e zoo del mondo, coi quali scambiamo animali ed esperienze. Non siamo isolati, ma aperti a tutte le collaborazioni”, sottolinea il presidente di Costa Edutainment, ricordando i progetti Emys, per la conservazione della testuggine palustre endemica della piana d’Albenga, Delfini Metropolitani, per lo studio della presenza e delle abitudini dei delfini costieri e dei loro rapporti con le attività dell’uomo, la collaborazione con il nucleo Carabinieri Cites per l’affidamento di animali protetti in difficoltà. “La collaborazione è sempre un modello vincente” conclude Beppe Costa.

I KPI CHE TESTIMONIANO LA SOSTENIBILITÀ

Il valore dell’impresa cresce ancora di più quando integra i criteri ESG (environmental, social, governance) all’interno dei propri processi aziendali.
E Costa Edutainment, che dal 2022 è associata all’Alleanza per lo Sviluppo Sostenibile (ASviS), nel suo percorso di crescita intrapreso in circa trent’anni di attività ha consolidato il suo impegno nella sostenibilità con l’obiettivo di produrre impatti positivi sociali ed ambientali nei territori in cui opera, si è scoperta ESG compliant ancora prima che questi parametri entrassero di rigore nei nuovi paradigmi dell’industria e della finanza. “Provengo, come formazione, dal controllo di gestione e nei nostri sistemi sono sempre stati presenti procedure e protocolli specifici in tema di qualità, ambiente e sicurezza“,

conferma Beppe Costa. Basti sapere che l’Acquario di Genova è stato la prima struttura turistica culturale al mondo ad avere Biosafety Trust Certification da Rina. E che dal 2014, pur non essendone obbligata, Costa Edutainment ha scelto di rendicontare annualmente anche gli aspetti non finanziari del proprio business attraverso il Report Integrato, certificato da Pwc. Crescita del capitale umano, sicurezza sul lavoro, formazione, welfare, ma anche biodiversità, attività di conservazione e ricerca scientifica, progetti di ricerca, di conservazione, di divulgazione e di sensibilizzazione, consumo di risorse naturali, capitale produttivo, economico, e finanziario, ma anche organizzativo, relazionale e sociale, e poi le certificazioni, i premi, le collaborzioni: tutto viene puntualmente rendicontato, con tanto di KPI e variazioni

anno su anno, nel report integrato. “Essendo la nostra un’attività unica e particolare vogliamo descriverla in maniera completa, non solo attraverso i numeri dei bilanci, ma anche quelli delle emissioni, dell’occupazione, della formazione… Nel 2019 abbiamo ricevuto da parte di Ferpi, Borsa Italiana, e Università Bocconi, il Premio Speciale della categoria Integrated Reporting dell’Oscar di Bilancio per il Miglior Report Integrato italiano. È stata una delle più grandi soddisfazioni avute da imprenditore”, confessa il presidente di Costa Edutainment.